Giandomenico Albertella

Mi chiamo Giandomenico, sono nato a Cannobio, provincia di Verbania, il 25 agosto 1958, da molti anni vivo e lavoro a Verbania. L’innamoramento con la mia città è scattato all’Istituto Santa Maria, liceo scientifico, e dura tuttora. Mi sono poi laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dove ho conosciuto per la prima volta la politica. Nella sua veste migliore, la passione per gli ideali e il confronto con l’altro. E anche nella sua veste peggiore. Erano gli anni degli esami di gruppo, del 27 politico, gli anni in cui venivi incasellato anzitutto per l’abbigliamento (io ho sempre preferito il trench all’eskimo), gli anni perfino delle aggressioni ideologiche. Quel clima mi ha rafforzato nei miei valori di riferimento: la libertà della persona e delle comunità anzitutto, la proprietà ottenuta con il lavoro, l’idea che la ricchezza, per essere redistribuita, debba essere anzitutto prodotta.

Sono i valori che hanno sempre guidato il mio impegno politico e amministrativo, a partire da quando, nel 1985, ho avuto l’onore di essere eletto tra i più giovani sindaci d’Italia da parte del Consiglio Comunale di Cannobio. Sono stato eletto consigliere della Provincia di Novara dal 1985 al 1995 e nominato Assessore con delega al Bilancio e al turismo e in seguito, in qualità di Vice Presidente, alla viabilità, ai trasporti e alla pianificazione territoriale. Sono stati anni di grandi progetti e cambiamenti e di battaglie per il nostro territorio, culminanti nel percorso che ha dato vita alla Provincia del Verbania Cuso Ossola. Nel maggio del 2009, riconfermato nel 2014, sono stato eletto Sindaco dai cittadini di Cannobio.

Da ragazzo sono stato un onesto calciatore. Ruolo: mezz’ala o regista. Mi è sempre piaciuto costruire, partire da quello che già esiste, immaginare qualcosa di nuovo e realizzarlo, sempre attraverso un gioco di squadra. In campo, nel mio studio di architettura, nella politica. Verbania di questo ha bisogno, oggi: di immaginare un progetto che la riporti all’altezza di sé. È la sfida più bella: costruire la nostra identità nel nuovo millennio, lavorando sulle enormi potenzialità inespresse della nostra città. Una città caratterizzata anzitutto dall’acqua, quella del suo splendido lago, quindi dalla vita, una città che deve riconciliarsi con se stessa, deve tornare luogo di vitalità e di attrattiva. Amo attraversare il nostro lago in barca a vela e amo i piatti semplici, della nostra storia: non c’è niente di meglio di un tagliere di pane rustico e salumi nostrani. Sul comodino tengo sempre un libro di Oriana Fallaci, ascolterei all’infinito “E penso a te” ed “Emozioni” di Lucio Battisti. Dicevano che era un cantante di destra, è un poeta universale. Amo i film di Fellini e i western, quelli classici, quelli di John Ford. Quelli dove gli uomini costruivano la Frontiera. Tutto quello che ho detto, e tutto il resto, sarebbero impensabili senza Alessandra, mia moglie, e senza i nostri due splendidi figli, Alice e Giacomo.

Pdf del certificato casellario giudiziale:

ALBERTELLA GIANDOMENICO

Giandomenico albertella